Cenni sulla DOC
La DOC Arcole nasce nel 2000 per raccogliere un rilevante patrimonio di storia e di viticoltura e per qualificare ulteriormente un importante territorio di grande tradizione tra le province di Vicenza e di Verona. La particolarità di questo territorio è il terreno limoso sabbioso che conferisce ai vini caratteristiche uniche.
Più di 2500 ettari di vigneto, 1500 imprese viticole, 21 amministrazioni comunali interessate fanno della DOC Arcole una delle zone più interessanti per delineare nuovi obiettivi produttivi nell’ambito delle qualificate produzioni enologiche del Veneto. Si tratta di una importante realtà che da anni è ormai sul mercato e in costante espansione.
La zona di produzione interessa, infatti, in provincia di Verona, l’intero territorio dei Comuni di Arcole, Cologna Veneta, Albaredo d’Adige, Zimella, Veronella, Zevio, Belfiore d’Adige, e parzialmente quello dei Comuni di Caldiero, San Bonifacio, Soave, Colognola ai Colli, Monteforte d’Alpone, Lavagno, Pressana, Roveredo di Guà e San Martino Buon Albergo.
In provincia di Vicenza i Comuni di Lonigo, Sarego, Alonte, Orgiano e Sossano per l’intera superficie comunale. La DOC Arcole, come zona protagonista di eventi storici e di importanti tradizioni vitivinicole, è una dato di fatto testimoniato da alcune pubblicazioni: soprattutto “Arcole DOC, duemila anni di vino” e “Terre d’Arcole. La storia, i luoghi, le vigne, i vini”.
I produttori che hanno deciso di investire in questa zona puntano sul rinnovamento in vigna, rivedendo forme di allevamento e densità di impianti, il tutto a vantaggio di una grande qualità dell’uva. Propongono vini rossi di grande carattere, quali il Merlot e i Cabernets (anche riserva) e bianchi di grande complessità col nome di vitigno: Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Garganega.
Suoli e clima
Il territorio si presenta uniformemente pianeggiante nella parte sud occidentale, secondo i caratteri tipici di una pianura alluvionale, mentre la zona collinare inizia con il rilievo Motta a San Bonifacio. I terreni di pianura, vocati a vigna, sono quelli di natura prevalentemente “sabbioso-argilloso”. Infatti la pianura risulta morfologicamente movimentata dalla presenza di dossi, terrazzi e di scarpate con non più di una decina di metri di dislivello; i terreni sono profondi, talora dotati anche in maniera rilevante di sabbia. La morfologia del suolo di produzione del vino Arcole DOC nel colognese può essere attribuita, sostanzialmente ai fenomeni di erosione e di sedimentazione, legati principalmente al fiume Adige e, secondariamente, ai corsi d’acqua locali: Illasi, Alpone, Agno, Guà, Frassine e Fratta.
Questi terreni sono composti prevalentemente da depositi sabbiosi e secondariamente ghiaiosi; localmente, i depositi sabbiosi contengono percentuali variabili di limo. Le aree ove affiorano dossi limoso-sabbiosi, che si sviluppano in varie direzioni, corrispondono alle antiche divagazioni del fiume stesso.
Mentre i depositi limosi di origine lessinea presentano una colorazione marron-rossastra, i depositi limosi di origine atesina, invece, assumono una colorazione marron chiaro-nocciola.
L’area dell’Arcole DOC nel Colognese presenta un clima relativamente omogeneo di tipo continentale, con estati molto calde e afose e inverni rigidi e nebbiosi.
Le temperature massime si collocano fra la seconda decade di luglio e la prima di agosto e le minime fra la prima e la terza decade di gennaio.
L’escursione termica annua è abbastanza elevata, mentre la piovosità risulta contenuta anche se ben distribuita durante l’anno.
Origine e metodo
Per quanto riguarda la tecnica dell’appassimento, la produzione di vini rossi secchi e dolci ottenuti da uva messa a riposo è una pratica antica e molto diffusa. Infatti, questa tecnica di produzione è stata introdotta dai viticoltori che si sono da tempo trasferiti dall’attigua zona delle DOC classiche del veronese, dove questa pratica esiste consolidata da centinaia di anni.
Tradizionalmente nell’area viene appassita l’uva rossa, la scelta di vitigni bordolesi ricade per la loro diffusione ed è motivata da un migliore adattamento del Merlot e Cabernet al territorio della zona DOC Arcole rispetto ai classici vitigni autoctoni veronesi (Corvina, Rondinella e Molinara). La tecnica di appassimento, vinificazione ed affinamento è simile alla zona della Valpolicella ad esclusione del periodo di riposo delle uve che dura da 30 a 90 giorni. La durata dell’appassimento è inferiore perché le uve messe a riposo hanno una gradazione alcolica potenziale superiore.
I vini ottenuti dopo un affinamento di uno-due anni in botti di legno o serbatoi hanno un colore carico con tonalità violacee, il profumo diviene fruttato ed etereo. Il gusto è ampio, armonico con sensazioni speziate e balsamiche perfettamente amalgamate alla presenza di tannini morbidi. Durante l’affinamento in bottiglia il colore evolve al classico colore granato e i profumi con le sensazioni retro nasali assumono note eteree di frutta rossa sotto spirito (marasca, ciliegia, prugna).
Questo è il nero d’Arcole, un vino ambizioso che va a sottolineare quanto in questa area è stato fatto dopo il riconoscimento di questa giovane DOC.